Un blog, quindi un sito web professionale: ha ancora senso oggi, con tutti i social network a disposizione gratis? La risposta è sì, mille volte sì, proprio perché quando qualcosa è gratis, il prodotto siamo noi.
Freelance, copywriter, liberi professionisti, piccole e medie aziende artigiani: tutte queste categorie professionali dovrebbero sempre puntare su un sito web proprietario, per moltissime ragioni (e io ne ho scelte solo 5, ma potrei indicarne 100), prima tra tutte proprio la proprietà delle proprie informazioni e dei propri contenuti.
Il giorno in cui uno di questi social gratuiti chiuderà (è già successo), o cambierà proprietà, o ambierà algoritmo, o deciderà di farvi pagare per le adv, o vi chiuderà l’account senza possibilità di replica, anche se per motivi inspiegabili, a voi cosa resterà?
Se investiamo tutte le nostre energie di marketing e comunicazione su piattaforme esterne e non proprietarie, come i social, il nostro brand può sparire da un giorno all’altro e con esso tutti gli sforzi che abbiamo fatto.
Dobbiamo quindi chiudere i profili social? No, affatto.
Dobbiamo continuare ad usarli bene, per creare una relazione vera con la nostra audience, con un triplice scopo:
- portare traffico al nostro sito web proprietario, quindi anche al nostro shop online o negozio fisico
- creare una community fidelizzata che ci possa seguire ovunque andremo
- raccogliere lead con una newsletter, in modo da poter comunicare con la community anche extra social
Perché ricordiamoci che i social sono luoghi di intrattenimento, non luoghi di vendita.
Sono i luoghi della comunicazione.
La vendita avviene sul nostro sito o dentro al nostro negozio e i social sono solo uno dei touch point da cui arrivano i nostri clienti.
5 buoni motivi per aprire un blog proprietario: per aziende, professionisti, freelance
Fatte queste premesse, ecco alcuni dei buoni, buonissimi motivi per cui dovremmo aprire subito un nostro sito web con un blog annesso:
1) Lavorare sul nostro posizionamento SEO, ovvero farci trovare su Google
Ricordiamoci quanto già detto sulla Search Intent degli utenti: le query degli utenti si dividono tra informative, di navigazione, transazionali e commerciali.
Questo significa che, prima di acquistare, un lead fa ricerche su Google – non si limita a chiedere pareri su Facebook – per capire chi siamo, quali sono i nostri valori aziendali, cosa ci contraddistingue dai competitor e, soprattutto, come vengono recensiti i nostri prodotti e servizi.
Essere dunque presenti nelle SERP sia con il nostro sito, posizionandoci per i servizi che offriamo (keyword di riferimento) e anche con il box di Google My Business, sono il primo vantaggio che otteniamo curando un blog, in cui rispondiamo alle query di ricerca degli utenti.
2) Lavorare sul nostro branding o personal branding
Ogni volta che pubblichiamo un contenuto sul nostro blog, manifestiamo i nostri valori aziendali e professionali, esplicitiamo la nostra promessa e, soprattutto, facciamo sentire il nostro tono di voce.
Insomma: il blog ci permette di umanizzare il nostro brand.
Quindi avvicinarci alle persone – da persona a persona – e creare una relazione autentica con esse.
3) Offrire risposte alle obiezioni di acquisto dei clienti
In ogni funnel di vendita, in cui da Lead (contatto) la persona deve essere accompagnata nel percorso di acquisto (customer journey), c’è sempre un momento in cui nascono le obiezioni all’acquisto.
La cosiddetta evaluation: il potenziale cliente valuta costi, benefici, competitor, prima di effettuare davvero l’acquisto. Cerca informazioni, istruzioni, misure, fotografie, recensioni.
Noi attraverso il nostro blog possiamo rispondere a ciascuna di queste domande (keyword di ricerca), spiegando i benefici del prodotto, il modo in cui risolve il punto di dolore della persona e dunque incanalarla nel nostro funnel di vendita con una call to action efficace.
4) Lavorare sulla nostra reputazione, autorevolezza e awareness
Il bello di un blog, è che può diventare un curriculum o portfolio vivo e vivente.
Attraverso i nostri contenuti strutturati, possiamo raccontare chi siamo, quali sono le nostre competenze, perché il nostro prodotto o servizio è migliore degli altri in circolazione. Ma possiamo soprattutto raccontare il nostro stile, il nostro metodo di lavoro.
Possiamo insomma lavorare sulla conoscenza del marchio, sulla sua autorevolezza, dimostrando, con i nostri contenuti, che ne sappiamo ‘a pacchi’.
Che siamo i più preparati, i più precisi, i più metodici.
Immaginatevi dalla parte dell’utente che atterra su un sito istituzionale di 3 pagine, senza un blog aggiornato, e poi atterra sul vostro sito, con un bel post aggiornato, appassionato, vivo, scritto con il vostro tone of voice: voi con chi riuscite a emozionarvi, empatizzare e relazionarvi?
Con chi sta in silenzio e mantiene un distacco, o con chi si apre e racconta tutto ciò che sa del suo lavoro?
5) Fare storytelling per il nostro brand, i nostri prodotti o servizi
Raccontare e raccontarsi: questo è il vero segreto della vendita online.
Fare in modo che il prodotto o servizio diventino qualcosa di personale per voi, ma anche per chi legge.
Condividere la vostra storia, il vostro ‘percorso dell’eroe’, tutto ciò che vi ha portati a creare proprio quell’attività, proprio quel servizio, proprio in quel modo. Le difficoltà che avete superato, i problemi che avete risolto, la genesi del prodotto dalla sua ideazione alla sua produzione.
Alle persone interessano le storie: sono appassionanti, emozionanti, parlano di verità e trasparenza, di etica e di fiducia.
Parlano di brand umani che hanno veramente a cuore il benessere dei clienti, e dunque del mondo.
Perché alla fine siamo qui per questo, sempre: per la Pace nel mondo.
Silvia dice
Salve Barbara, mi piacerebbe avere un blog per il mio imprendimento ma non soncome fare. Chiedo aiuto