Per me scrivere SEO è saper scrivere per le persone, nel modo in cui deve essere fornita la scrittura per il web: un tipo di contenuto che è ottimizzato per velocità di caricamento, per lettura da mobile e soprattutto per rispondere alle vere domande delle vere persone umane.
Per questo è importante, nel redigere un piano editoriale SEO, tener conto delle ricerche vere delle persone, e non di quelle che noi presumiamo, ma è altrettanto importante fare in modo che quel contenuto sia davvero utile e fruibile.
Utile perché risponde a una ricerca precisa di una persona umana.
Fruibile perché è scritto nel modo in cui la persona può facilmente leggerlo, capirlo, visualizzarlo.
Continuo in questo nuovo capitolo della SEO per blogger, a usare Google suggest non perché sia uno strumento ‘professionale’, ma perché è funzionale ad imparare la metodologia. Se imparate dal basso, quindi con un metodo davvero davvero base, potrete imparare facilmente anche ad utilizzare Ubersuggest di Neil Patel, oppure il Keyword Research di SemRush (quello che usiamo in azienda, in abbonamento) o di SeoZoom.
Questi strumenti, in particolare, ci danno alcune informazioni importanti, che su Google Suggest non abbiamo:
- il volume delle ricerche, che con Google Suggest possiamo intuire in base all’ordine dei risultati;
- la competitività per quella kw, che dalle SERP possiamo intuire in base ai posizionamenti;
- il CPC, ovvero la remunerazione degli annunci per quella kw, fondamentale per chi guadagna con banner Adsense.
La SEO naturale
La mia idea di SEO naturale, però, esulta dagli strumenti professionali, quindi è doverosa una mia premessa.
Fare SEO è principalmente saper scrivere per il web.
Se impariamo a scrivere per il web, impariamo anche a ottimizzare i testi a sufficienza, senza dover usare altri sistemi – che sono professionali, utili e fanno fare un salto in più, certo!, ma non sono ‘indispensabili’.
Lo dico perché con Mammafelice ho circa 500mila pagine viste al mese e quindi centinaia di articoli ben indicizzati, e io solitamente uso solo Google Suggest, e non uso nemmeno il plugin SEO (sul blog io ho installato All in one SEO pack, che preferisco di gran lunga a YOAST). 😀
Perché? Perché sono fermamente convinta che si possa ottimizzare un testo per il web semplicemente imparando una SEO istintiva, ovvero una SEO naturale. Del resto, lo dice anche Google.
Dunque, prima di iniziare a studiare il funzionamento dei tool SEO (che vedremo in futuro, certo), cerco di portarvi a ‘pensare SEO’, quindi ad acquisire questo istinto naturale.
Ricordiamoci infatti che l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO = search engine optimization) non si fa per Google, ma per gli esseri umani.
Google in questi anni ha fatto di tutto per spingere i content creator a scrivere per gli umani, invece che per i robots. Tanto da diventare, progressivamente, un motore di ricerca semantico, ovvero in grado di comprendere un testo scritto in linguaggio naturale.
Questo cosa significa? Che Google si accorge se infarcite il testo di kw (keyword density, che ritengo archiviata dagli anni ’90) e se scrivete contenuti inutili, scritti solo per ‘scalare’ le SERP, invece che per dare informazioni utili alle persone. E vi penalizza.
Come scrivere un post SEO: il mio processo di scrittura per il web, passo passo
Ecco dunque il mio procedimento, dopo aver redatto il piano editoriale:
- individuare la long tail kw migliore per quel topic che voglio trattare;
- individuare le long tail kw correlate;
- individuare il tipo di contenuto da offrire;
- creare la struttura del post (script);
- fare il piano editoriale dei link interni;
- trovare le fonti, quindi link esterni;
- scegliere le foto e ottimizzarle;
- scrivere il contenuto;
- fare un editing SEO naturale;
- compilare (quando necessario, e poi vi spiegherò perché) i meta tag seo (title, description, sistemazione slug).
Per oggi vediamo i primi 4 punti, ovvero come creare quello che io chiamo lo script di un post. Ribadisco che questo è solo UNO dei metodi di lavoro che potete utilizzare per scrivere un post SEO: se siete già esperti, userete i tool SEO di cui sopra, se preferite scrivere prima il testo e poi fare la struttura farete così, ecc. Noi non siamo qui per definire uno standard, ma per condividere la nostra metodologia. Che ognuno può adattare alla sua vita.
Parto con il dire che io scrivo tutto nelle bozze di WordPress: non uso word e, se il post è per i clienti, al massimo uso i documenti di Google Drive.
Se scrivete su Word, OpenOffice o altri programmi di scrittura, ricordatevi che il testo andrà incollato prima sulla tab txt, perché se lo incollate in anteprima, vi portate dietro dei <div> e degli <span> che rovinano la formattazione del post e anche la possibile indicizzazione.
Nel gruppo FB di Professione Blogger, abbiamo fatto una esercitazione: Blogger X vuole scrivere un post sui carciofi.
- quale titolo H1 per il post?;
- quali titoli H2/3 mettereste dentro il post?;
- quale long tail kw correlata potreste inserire?;
- che tipo di contenuto proponete?
Come scegliere il titolo, H1
Sceglietelo in base al topic principale del vostro blog. Se il vostro è un blog di ricette, potrete scrivere ricette o preparazione dei carciofi; se è un blog di maternità, potreste scrivere qualcosa sui benefici dei carciofi in gravidanza oppure spiegare se i carciofi sono consentiti o vietati; se è un blog di salute e benessere, potreste scrivere sulle proprietà benefiche dei carciofi; se è un blog di viaggi, potreste scrivere dove mangiare i migliori carciofi alla romana; se è un blog fitness, potreste parlare delle calorie dei carciofi e delle ricette light; e così via…
Vedete quanto cambia già la chiave principale, in base all’argomento del vostro blog?
Ora fingiamo che io voglia pubblicare un post sul tema carciofi, dentro un blog di cucina.
Potrei scrivere vari tipi di post, con kw di media lunghezza, oppure potrei proseguire per cercare una kw a coda lunga, su cui è spesso più semplice posizionarsi (e poi vedremo come scoprirlo, utilizzando i tool di cui ho parlato sopra).
Non c’è UN post da scrivere, ma ce ne sono diversi: ecco allora che potreste riprendere il vostro piano editoriale e iniziare a segnarvi una serie di post tutti sui carciofi (quando sono di stagione), da linkare gli uni con gli altri.
Prima, dopo o in mezzo alle parole, potete usare anche gli asterischi: fate qualche prova, e vedrete quanto cambiano i risultati, e quanti spunti potete avere da una così semplice consultazione di google Suggest (sempre con browser in modalità di navigazione anonima).
In questo caso, io sceglierei questa struttura interna, nel post:
- H1: Carciofi: 12 ricette semplici, veloci e buonissime! (uso un numero davanti, così le persone sanno che troveranno in questo post tante ricette; uso anche un superlativo, per far sapere a chi mi legge che queste ricette non sono solo semplici e veloci, ma sono anche molto buone!);
- H2: Come pulire bene i carciofi (aggiungo ‘bene’, per rafforzare il concetto di prima);
- H2: 12 Ricette con i carciofi, veloci e buonissime! (ripeto in parte il titolo, perché adesso entriamo nel vivo del post, ovvero mantengo la promessa iniziale);
- H3: Ricette di primi piatti con i carciofi
- H3: Ricette con carciofi per contorno
- H3: Ricette di torte salate con carciofi
- H2: Carciofi: come si conservano
- H4: Si possono congelare i carciofi?
Non è necessario usare le stesse identiche congiunzioni o parole che Google vi suggerisce, soprattutto se sono sgrammaticate! Usate sempre un linguaggio naturale! Un linguaggio tendenzialmente ORALE, ma NATURALE.
Se non usate un linguaggio naturale, potreste arrivare a scrivere titoli completamente sgrammaticati, che urterebbero per prime le persone che vi leggono! ‘Come dimagrire LE cosce’ e ‘Come dimagrire LA pancia’, non vi fa venire l’orticaria?
Ricordatevi che Google è un motore di ricerca intelligente, che riconosce il linguaggio naturale, quindi riconosce anche le similitudini, i sinonimi, i plurali, ecc… potete tranquillamente, dunque, scrivere un post ‘Come dimagrire nella zona cosce’ / ‘Come dimagrire sulla pancia’ – senza venir minimamente penalizzati.
Che tipo di risultati si aspettano le persone in base alla keyword di ricerca?
Non limitatevi a guardare le kw suggerite, ma anche il modo in cui Google vi presenta i risultati.
Perché ogni SERP ha un aspetto diverso: a volte ci sono gli snippet in cui si trovano già le risposte complete o parziali, a volte gallery di foto, a volte risultati testuali, o video, o molti annunci, o i box laterali con le mappe o il collegamento a Google My Business, oppure il collegamento a vari shop online…
Per esempio, con la kw che ho scelto:
I primi risultati sono foto: le persone vogliono vedere le foto, quindi non dobbiamo trascurare questo aspetto e inserire nel post un numero adeguato di fotografie. Ne parleremo comunque approfonditamente, perché l’ottimizzazione delle foto merita un post a parte.
Poi arrivano i risultati testuali: le persone vogliono leggere la ricetta.
Infine i video: e persone vogliono vedere la ricetta passo passo.
Facciamo un altro esempio: immaginate di voler scrivere un post sui tagli di capelli corti: guardate come cambia la SERP!
Questo risultato ci dice che le persone vogliono vedere delle gallery con molte foto di esempio di tagli di capelli corti, ma che alcuni vogliono anche acquistare una parrucca con i capelli corti!
Se cerchiamo aspirapolvere senza filo, ad esempio, Google ci dice chiaramente che le persone che effettuano questa ricerca, stanno cercando un aspirapolvere per acquistarlo online! E sapete qual è il messaggio utile per noi? Che dentro il post potremmo inserire un link di affiliazione!
Insomma: Google Suggest per me è la base della creazione di un post SEO non tanto perché lo considero uno strumento professionale, ma perché è lo strumento che più di tutti ci fa entrare facilmente nella testa delle persone, mostrandoci – nei risultati di ricerca – persino IL MODO in cui le persone vogliono arrivare ai contenuti (fotografie, video, testi, shop).
Mobile first: ottimizzazione del post per cellulari
Ultimo passaggio, che in realtà deve essere il primo: ottimizzare il post nell’ottica mobile first. Fino ad ora abbiamo provato a utilizzare Google Suggest da PC. E se provassimo da cellulare, con la ricerca vocale?
Provate voi e ditemi: quando cercate una informazione utilizzando la voce, esprimete quella long tail KW con le stesse parole con cui la scrivete? 😉
Patti dice
Ottimo articolo, Barbara, ma c’è una cosa che non mi quadra.
Nell’esempio sui carciofi hai messo : Carciofi: come si conservano in h2 e dopoSi possono congelare i carciofi?in h4.
Io ho sempre fatto seguire un h3prima di mettere un h4, perché così mi è stato detto di fare dai seo.
Si può mettere un h4 dopo un h2?
Ho un’altra domanda.
Nelle ricette si possono mettere h2 h3 o h4 o è meglio usare i grassetti.
Per esempio
Preparazione della torta di carciofi ( lo metto in h2)
Poi Preparazione della sfoglia ( h3 o grassetto?)
Poi Preparazione del ripieno ( h3 o grassetto?)
Poi Assemblaggio della torta ( ( h3 o grassetto?)
Grazie se mi spiegherai cosa è meglio fare.
Barbara Damiano dice
Ciao Patti, in generale mi viene da dirti: non esistono regole imprescindibili.
L’algoritmo di Google non è una ricetta di una torta, per cui bisogna pesare gli ingredienti al grammo. E la SEO non è una lista di cose da fare, né un semaforo.
Te lo dico come premessa perché l’unico vero scopo della SEO è rendere i contenuti leggibili per il web, per gli umani (non per i motori di ricerca).
Quindi, detto questo, potremmo anche buttare nel cestino tutti gli H, volendo, se il tuo testo è usabile, accessibile leggibile sia da mobile che da desktop, e contiene informazioni utili, pertinenti alla promessa che fai nel titolo.
Per questo motivo, il mio personale consiglio è quello di non fossilizzarsi sugli H, né sugli altri elementi.
Io personalmente uso gli H solo sui titoli pertinenti, che contengono non tanto una KW, ma una KW a coda lunga – che definirei, semplicemente una chiave di ricerca, ovvero: LA DOMANDA DELL’UTENTE.
Per questo metterei volentieri un H (anche di minore rilevanza come un H4), su una domanda tipo: Si possono congelare i carciofi?
E non metterei un H su: Preparazione della sfoglia / del ripieno / ecc
Perché le persone non chiedono: Preparazione della sfoglia?
Ma chiedono, nel caso specifico, per esempio: Come si puliscono i carciofi per usarli nelle torte salate? Come si cuociono i carciofi per usarli nelle torte salate? Come abbinare i carciofi nelle ricette salate? (e così via).
Quindi, per questi ‘titoletti procedurali’ io personalmente ti consiglio di usare un grassetto, e magari giocare con Gutenberg per evidenziare il font, aumentarne le dimensioni, ecc…
Per il resto, ti consiglio di creare nel post paragrafi che rispondono alle domande che tu stessa ti faresti, se volessi cucinare una torta salata ai carciofi: cosa vorresti sapere? Quelle domande, sono i tuoi H.
Spero di essere stata esaustiva, ma in caso contrario, chiedi pure.